Sabato 12 Marzo, sul palco del Teatro di via Madonna dell’Asilo a Vasto, si sono accesi i riflettori su sette storie di donne.
A pochi giorni di distanza dalla Giornata Internazionale della Donna, grazie al gruppo spontaneo HAMA, alla collaborazione tra Adriatica per gli Immigrati, Lory a Colori e Habibi Art-Design, รจ andato in scena “Donne. I colori del coraggio”.
A tu per tu con il giornalista Giuseppe Ritucci, che con il massimo rispetto per le loro unicitร le ha intervistate, sette donne hanno avuto la possibilitร di raccontarsi al pubblico, condividendo uno spaccato delle loro vite e delle loro emozioni, come non hanno mai fatto. Coraggiosamente hanno deciso di donare ai presenti in sala, ricordi, esperienze, difficoltร e la loro capacitร di reagire a queste ultime e superarle.
Tra loro c’erano anche Ilaria e Dalila che, da due punti di vista diversi, hanno donato ai presenti la loro testimonianza di ex pazienti oncologiche. Ilaria, oggi 11 anni, ne aveva appena otto quando insieme ai suoi genitori ha dovuto affrontare la malattia. Dalila invece ha due figli, il primo quasi coetaneo di Ilaria, il secondo invece era ancora nel suo grembo quando ha scoperto di avere il cancro.
Una figlia e una mamma, paure diverse, stesso coraggio.
Ilaria, affronta l’isolamento e la didattica a distanza prima dell’arrivo della pandemia, perchรฉ per i malati di cancro, questi erano giร una prassi. Ilaria oggi sorride e sogna di poter donare i suoi capelli a chi, come lei, li ha persi a causa delle terapie.
Dalila รจ incinta del secondo bambino quando, come una doccia fredda, riceve la notizia che temeva. “Ho vissuto la nascita in maniera molto sentita perchรฉ รจ stata la nascita di mio figlio e la mia rinascita”, sono state le parole che hanno reso luminoso il racconto di Dalila. Anche Dalila oggi sorride e sogna. Sogna di diventare anziana, perchรฉ per diverso tempo ha temuto di non poter invecchiare.
Oggi Ilaria e Dalila, non hanno piรน in comune solo la malattia, la paura e il coraggio ma, come ha sottolineato Ritucci, hanno anche lo stesso sorriso.
Sul palco del teatro perรฒ, sono salite anche Siham, Deborah, Raffaella, Beatriz e Nadia.
Ognuna di loro con un bagaglio diverso, una cultura diversa, ma accomunate dalla capacitร di andare incontro alle avversitร della vita e di buttare giรน muri fatti di pregiudizi.
La caparbietร di Siham, che partita dal Marocco con la sua bambina di un anno, arriva in Italia per iniziare a dare vita ai suoi progetti. Oggi Siham รจ la titolare di un negozio di abbigliamento e oggettistica tipici del suo paese che, nonostante la pandemia, ha continuato a crescere oltre i confini italiani, anche grazie ai social. La sua soddisfazione piรน grande sono i suoi tre figli per i quali sogna solo il meglio.
Poi c’รจ Deborah, nata e cresciuta in Brasile. In Italia invece nasce sua figlia. La malattia genetica della bambina mette subito Deborah sulla difensiva, finchรฉ non realizza che รจ dalla sua tranquillitร che dipende anche quella di sua figlia. Sogna per se stessa di trovare la sua strada, e per sua figlia l’autonomia.
Raffaella invece vive la sua infanzia con un padre violento nei confronti di sua madre. A un certo punto della sua vita decide di scappare da quella situazione, quando torna perรฒ รจ costretta ad affrontare prima la malattia e poi la morte della donna che con coraggio e amore l’ha cresciuta. Oggi Raffaella, apprezza qualsiasi cosa, anche la piรน scontata e con i suoi tre figli aspira alla felicitร .
Infine Beatriz, che sale sul palco con un abito tipico del suo paese, la Repubblica Domenicana. Beatriz si laurea nel suo paese, ma decide comunque di partire. Arriva in Italia senza documenti e pronta a far conoscere la sua cultura e le sue tradizioni. Beatriz รจ un fiume in piena mentre si esibisce in una danza tipica del suo paese e in quel momento tutte le difficoltร incontrate lungo la strada sembrano svanite. Nonostante ciรฒ, continua a coltivare i suoi sogni che, temporaneamente, ha chiuso in un cassetto per dare spazio a uno in particolare: la fine delle ostilitร in Ucraina.
Ed รจ proprio dall’Ucraina che arriva Nadia, che quasi in un fuori programma, sale sul palco. In Italia da ventidue anni, anche lei oggi รจ terrorizzata da quello che sta accadendo nel suo paese, dove tra l’altro, si trovano anche i suoi figli.
Insieme a Nadia ci sono due studentesse, arrivate a Vasto solo qualche giorno fa in fuga dal conflitto che sta consumando le loro cittร . Nelle parole di Nadia la paura rimbomba, ma riesce comunque a far arrivare tutta la sua gratitudine, per la solidarietร , gli aiuti e l’ospitalitร ricevuti dai suoi connazionali.
Tra una storia e l’altra, si sono esibiti sul palco le fantastiche ballerine della Scuola di Danza Tersicore, i ragazzi della Music Player Academy che hanno suonato e cantato dal vivo, e Chiara nei libri che ha deliziato i presenti con la lettura di alcune poesie dedicate alle donne.
L’evento รจ stato organizzato anche grazie al patrocinio del Comune di Vasto e dell’Assessorato al Welfare e allโInclusione Sociale, e alla partecipazione di FolklorArte ed MPA il Grido Cineteatro.
Parte del ricavato della serata, inoltre, verrร devoluto a SOLETERRE Onlus, che da quasi vent’anni fornisce cure e assistenza medica in diverse parti del mondo. La onlus รจ da anni impegnata a garantire assistenza sanitaria ai pazienti oncologici in etร pediatrica anche in Ucraina dove, soprattutto in questo momento, ha estremamente bisogno di essere supportata.
Foto di Costanzo D’Angelo.